HISTORY OF ITALIAN PUBLICATIONS




Tutto ebbe inizio un 5 dicembre del 1901 a Chicago.
Il suo nome era Walter Elias Disney, ma destinato ad entrare nella leggenda con il nome di Walt.
Quattro Oscar alla carriera e milioni di fan in tutto il mondo che sono irresistibilmente attratti dalle sue opere e da tutto ciò a cui ha dato inizio. Un'artista senza tela a cui è bastata una matita e un foglio di carta per dar vita ai suoi e ai nostri sogni.
Walt ci ha lasciati il 15 dicembre del 1966 con una spada nel cuore e con un' azienda da spartire fra gli eredi.
Oggi quell'azienda è diventata una multinazionale quotata in borsa, una delle prime per fatturato nel mondo, e poco ricorda quel polveroso garage dove Walt e il fratello Roy diedero vita ai Disney Brothers Studio nel 1923 con pochi dollari in tasca.
Già all'inizio degli anni ‘30 in Italia si resero conto del potenziale di questi capolavori, e vari editori e testate iniziarono ad utilizzare, anche senza i acquistarne i diritti, le Creazioni Disney.

Prima fra tutti fu "L'Illustrazione del Popolo", supplemento della "Gazzetta del Popolo", dove proprio nel 1930 ed a partire dal numero 13 del 30 marzo furono pubblicate all'interno del giornale le strisce di Topolino. Una striscia per ogni numero per un totale di 35 strisce di Topolino su altrettanti numeri del giornale, composto quest'ultimo da un'annata di 52 numeri.

Il 31 dicembre del 1932 è la volta del primo giornale interamente dedicato a "Topolino" ed ai characters disneyani. La Casa Editrice Nerbini lo pubblicò con cadenza settimanale, affiancandogli nel maggio 1933 il "Supplemento al Giornale di Topolino", a cadenza prima mensile poi bisettimanale. Nell'Agosto del 1935 la Casa Editrice Nerbini passò tutti i diritti Disney alla Mondadori, continuando quest'ultima la pubblicazione dei giornali.
Il primo giornale "Topolino" targato Mondadori fu il numero 137, mentre il primo numero del "Supplemento al Giornale di Topolino" il 137b .

Quest'ultimo ebbe vita breve interrompendosi, dopo soli tre numeri Mondadori, con il numero 141b del settembre 1935.

Il giornale "Topolino" invece ebbe vita lunga, pubblicò in totale 738 numeri fino all'aprile del 49, quando si trasformò di formato, prezzo e periodicità diventando un libretto e continuando la storia del fumetto più longevo d'Italia fino ai nostri giorni. La pubblicazione s'interruppe esclusivamente per la guerra nel dicembre 1943 con il numero 564, riprendendo solo nel dicembre 1945 con il numero successivo.

Tornando all'ottobre del 1933, l'editore Nerbini, con l'ormai mitizzato "Topolino contro Wolp", iniziò la pubblicazione di una serie tra le più belle e bramate di tutti i tempi: "Gli Albi di Topolino". Sono nove i numeri pubblicati, a periodicità irregolare, ristampati varie volte con lievi modifiche.
La serie terminò nell'agosto del 1935.

Sempre il 1933 è l'anno del primo libro dedicato interamente a Topolino, "Le Avventure di Topolino". Frassinelli è l'editore, che pubblicherà sempre nello stesso anno il secondo numero sempre de "Le avventure di Topolino" . Un terzo libro venne annunciato, ma non verrà mai pubblicato.

Giunti ormai al marzo del 1935 Mondadori diede vita alla sue prime due creazioni disneyane:
"I Tre Porcellini", un giornale a cadenza settimanale che vide la fine con il numero 98 del febbraio 1937; e gli albi "Nel Regno di Topolino" 95 numeri prevalentemente a cadenza quindicinale che terminarono nel febbraio del 1940 con il numero 95.

La Mondadori in questo stesso anno si lanciò anche nella produzione di libri e di libri-gioco.
Pubblicò: il "Libro Animato di Topolino", un libro con quattro personaggi in cartone da montare e da far camminare su di una rampa, "I Vestiti di Topolino e Topolina", fornito di un guardaroba da poter applicare ad entrambi i personaggi, la "Bibliotechina di Topolino", composta da sei piccoli volumetti racchiusi in un scatoletta custodia decorata dai personaggi disneyani, quattro volumi delle "Illustrazioni a Sorpresa", di cui due in serie piccola, con tre pop-up nelle pagine interne, e due in serie grande, con quattro pop-up, ed iniziò una delle più affascinanti e sgargianti serie di libri, le "Sinfonie Allegre".
Quest'ultime si compongono di 26 libri, composti da più formati differenti, e tutte arricchite dalla sovracoperta. La serie terminò nell'ottobre del 1941, ma successivamente alcuni titoli vennero ristampati.

Rimanendo al 1935, l'Editore Cappelli dedicò un altro libro a Topolino, "La Storia di Micchi Topolino dalla A alla Z" e la Casa Editrice Salani iniziò anch'essa la pubblicazione di due serie di libri.

La prima serie Salani, intitolata "Piccoli Grandi Libri", e composta da cinque numeri, terminò nel 1936, e venne poi ristampata nel 1939-40.
"Grandi Piccoli Libri" invece è il nome della seconda, che avrà 11 titoli disneyani su 100 volumetti,
e terminerà le pubblicazioni Disney nel 1941.

Numerose furono le iniziative di figurine e francobolli pazze per i personaggi Disney, esplose in quegl'anni. Sicuramente la più importante distributrice di figurine fu la Elah, che prima con la serie di 24 "figurine sagomate"nel 1935, e poi nel 1936 e 1937 con le "Figurine Premio Topolino"e il suo album per la raccolta di tutti e 100 i numeri, praticamente monopolizzò il mercato, distribuendo anche numerosi fogli, cartoline, espositori, scatole tutte a marchio Disney . Nel 1940 la Elah continuò la tradizione lanciando altre 50 "figurine di Biancaneve".

Sempre a metà anni 30 la Casa Editrice Carroccio iniziò una serie di albi gioco, da colorare o ritagliare a marchio Disney. In ordine cronologico abbiamo "Topolino Trasformista", "Topolino Artista", "Topolino Tuttofare", "Topolino Pittore con le Forbici", "Decalcomanie"; poi inizieranno le serie di albi dedicati prima a Biancaneve e poi a Pinocchio.

Nel 1936 è la volta dei "Quaderni da Colorire" Mondadori, supplementi degli albi "Nel Regno di Topolino", in cui sono presenti quattro albetti da colorare, tutti di formato differente a tema Disney.

La produzione Mondadori è padrona di quei tempi. Nel dicembre del 1936 pubblicherà un "Albo Almanacco di Topolino", ripetendosi con un numero all'anno fino al dicembre 1939. Solo nel 1939 verranno pubblicati due numeri, di cui uno estivo, raggiungendo così un totale di cinque numeri pubblicati.
Nel gennaio 1937 lancerà la collana denominata "Albi d'Oro". Una serie di 41 albi, a periodicità mensile, terminata nell'agosto del 1940.
Nell'ottobre di quello stesso anno una nuova collana di giornali vide la luce, il giornale di "Paperino": 149 numeri a cadenza settimanale, terminata nell'ottobre del 1940.

Vale la pena nominare le "Edizioni Cartoccino Monza" che negli anni 30 inondarono il mercato di giochi ed album da colorare.

Le Edizioni Suvini Zerboni pubblicheranno nel 1938 "Le Canzoni di Biancaneve" un albetto con gli spartiti e numerose illustrazioni. Sullo stesso tema stamperanno anche "Le Canzoni di Pinocchio" nel 1940.

Nel 1938 un altro supplemento agli albi Nel Regno di Topolino venne pubblicato: "Gli Albi di Biancaneve". Come suggerisce il titolo ognuno di questi albi è dedicato ad un nano del famoso lungometraggio Disney, più naturalmente uno per Biancaneve. La cadenza era quindicinale e la casa editrice ancora la Mondadori.
Sempre quest'ultima iniziò nel 1939 la ristampa di alcuni titoli delle Sinfonie Allegre in una serie di 17 libri economici: gli "Albi del Cerchio Verde". La serie era mensile e terminò nell'aprile del 1940.

La Salani nel 1940 inizierà la pubblicazione di una nuova collana di libretti sagomati, dedicando 12 titoli alle storie Disney fino al 1941.

Una nuova casa editrice nel 1940 si lanciò sul mercato Disney, la "Gros Monti". Pubblicò un libro dedicato a Biancaneve, un calendario, le figurine di Biancaneve dei prodotti Elah , cartoline, poster, espositori ed altro.

Una serie di 10 dispense da colorare dal titolo "Walt Disney v'insegna a disegnare" fu lanciata dalla De Agostini in quello stesso anno.

Sulla scia del successo Disney la Ballerini e Fratini dedicò 24 cartoline a Topolino ed i suoi amici ed tre album da colorare.

Nel Gennaio 1941 la Bellinzaghi lanciò sul mercato un libretto dedicato a Pinocchio: "I Grandi Film Illustrati, Pinocchio".

La Marzocco sulla scia del successo del secondo lungometraggio Disney lanciò un libro, ristampato due volte con copertine diverse, dal titolo appunto: "Pinocchio".

Qui s'interrompono le produzioni disneyane anteguerra, non sono state menzionati molti giochi, pupazzi, cartoline, figurine, altre produzione minori e materiale senza Copyright Disney. Con il tempo quest'articolo verrà ampliato e corretto, e chi volesse contribuire a migliorarlo è il benvenuto.

Un cordiale saluto a tutti, dallo staff di  " DISNEYANA.IT ".
... coming soon ...

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